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Coronavirus, quanti ritardi della politica! Ecco i possibili scenari da qui a fine marzo

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Contenimento della pandemia8 Febbraio: “I governi stanno sottovalutando il coronavirus… l’epidemia [è] esponenziale… [occorrono] interventi straordinari… si pianifichino per tempo: dopo è tardi” (dal mio blog). 15 Febbraio: “La Cina sta guadagnando tempo per il mondo… Gli altri Paesi dovrebbe prepararsi” (OMS). Molti virologi lanciano avvertimenti. Ma il governo italiano – bloccati i voli dalla Cina e dichiarato lo Stato di Emergenza (31/1) – nelle prime tre settimane di Febbraio non fa quasi nulla per (prepararsi a) limitare un eventuale contagio interno. Il caso Codogno (21/2) coglie il governo di sorpresa. Il 22/2 chiedo: “Subito… chiusura dei luoghi pubblici” in tutta Italia, “campagne di informazione… distribuzione di mascherine; profilassi antivirali… kit per i test… nelle farmacie…”. Ma il decreto del 23/2 (11 comuni in quarantena) consente al virus di moltiplicarsi indisturbato fuori dalle zone rosse. Il governo si ispira “al criterio di proporzionalità delle misure messe in campo”. Proporzionalità… con i casi rilevati, in ritardo di 12-25 giorni sui contagi. Così il governo rimane sempre behind the curve. La popolazione resta in balia dei media (esempio: ridicolizzano le mascherine, che sono invece un efficace strumento a basso costo di contenimento epidemico) fino al 6/7 marzo, quando il premier abbozza un mezzo discorso a reti unificate. Solo dopo il Decreto “Io resto a casa” (10/3) in tv compaiono i primi spot di orientamento.

Terapie e cure – “Non prepararsi all’arrivo del Covid-19 potrebbe essere un errore fatale” (OMS 27/2). Il 22/2 chiedo l’acquisto urgente di “7000 ventilatori polmonari (VP), milioni di cannule e maschere per l’ossigenoterapia … assunzioni di personale paramedico supplente… protezioni integrali per il personale ospedaliero; posti letto … coinvolgimento ordinato dei volontari … formazione …”. Il 25/2 descrivo questo scenario: ‘a bocce ferme’ “in Italia vi sarebbero 24 milioni di casi, e un fabbisogno di 2.880.000 ricoveri totali, di cui 1.200.000 in terapia intensiva… è possibile un picco di domanda prolungato superiore a 240.000 ricoveri, di cui 100.000 in terapia intensiva… È del tutto evidente che il SSN non ha la possibilità di far fronte all’epidemia… Occorre potenziarlo subito”. Ma il governo non si muove fino al 6/3, e stanzia le somme necessarie solo l’11/3, avvia l’arruolamento di nuovi medici e infermieri 14/3. Ora si procede a ritmi serrati, ma – spiega la dott.sa Petrini, Presidente Società Italiana di Rianimazione e Terapia Intensiva – “Il governo ha intenzione di aumentare i letti nelle terapie intensive del 50% rispetto ai 5.100 disponibili adesso?! Si può fare, ma ci sono dei tempi tecnici da rispettare. Vanno preparati i locali, i letti di terapia intensiva non si possono mettere ovunque, perché hanno bisogno di tecnologie che non si trovano in tutte le stanze di ospedale, ecc.”

Non è facile capire le ragioni di questa sottovalutazione. La progressione geometrica della pandemia ha illuso? (Come il faraone nella leggenda della scacchiera e dei chicchi di grano?) Gli interessi economici hanno frenato? Ha giocato la superficialità che dilaga in Tv? Ma la realtà sta venendo a galla. Mi dispiace, è molto dura. La linea blu nel grafico mostra i casi di Covid-19 finora rilevati in Italia (asse verticale). L’asse orizzontale indica i giorni: al 13/3 registra 17.660 contagi cumulati. La pandemia segue per ora la funzione esponenziale (linea rossa), che proiettata nel futuro “prevede” per il 25 marzo 200.000 contagi, di cui, ai parametri attuali, 25.000 guariti, 13.400 deceduti (nell’ipotesi irreale che tutti i casi gravi trovino posto in terapie intensive con VP), con 2.400 decessi al giorno e 9.000 richieste di terapia intensiva.

Speriamo che il nuovo atteggiamento della popolazione emerso fra il 6/3 e il 10/3 abbassi la curva. Come nel Grafico 2, dove, dopo il 13/3, la linea rossa e la linea blu descrivono due possibili scenari. La linea rossa è la stessa di sopra: descrive il trend attuale. La linea blu (f. logistica) presenta un secondo scenario, che speriamo accada dopo il 20 marzo, nel quale la linea celeste (asse di destra) stima il bisogno di posti in TI: 6.700 al 25/3, e 10.200 al 1/4. Poiché le TI+VP in Italia a inizio del mese erano circa 670, c’è ora una corsa contro il tempo nel SSN per approntare nuove postazioni di TI, reperire sul mercato i VP, ecc. Attualmente, le postazioni funzionanti potrebbero essere < 850-900. Non credo sia necessario spiegare le implicazioni.

Potrebbe andare meglio? Assolutamente sì. Il Grafico 3 è il mio scenario migliore: più di così non riesco a essere ottimista. La pandemia quasi finisce verso il 6 aprile (la curva blu dei casi totali cumulati, asse di sinistra, si appiattisce). Lo stress sul Ssn è in ogni caso fortissimo, con la curva della domanda di TI+VP (pallini rossi, asse di destra) che raggiunge un picco il 27/3 di non meno di 5818 fabbisogni (non ci sono perciò i morti, linea rossa asse di destra, sono sottostimati). Il governo spera nella buona sorte, e insegue l’emergenza. Comunque vada, ci sarà (Coord. TI Lombardia) una “disastrosa calamità sanitaria”.

Evidenziare i limiti dell’azione di governo in questo momento non è facile, e comporta dei rischi di cui mi rendo ben conto. Il primo: che la sfiducia generi indisciplina; sarebbe un errore. Il secondo: che qualcuno strumentalizzi a fini di lotta politica. Ma l’opposizione non si è dimostrata migliore: ha detto tutto e il contrario. C’è però anche un terzo rischio: che chi ha a lungo sottovalutato il Covid-19, sia indotto per ciò stesso a minimizzare gli errori del governo. Bisogna invece prendere atto della realtà e correggere la rotta. La conclusione giusta qual è? Che purtroppo la nostra classe politica non è adeguata a governare la crisi in atto: che è solo all’inizio. Voi attraversereste una palude infestata da coccodrilli guidati da un dilettante? O non prendereste una guida professionista?

Corollario N.1. – Senza sconvolgere delicati equilibri politici, l’esperienza di queste prime settimane dimostra che, serenamente e pacatamente, sarebbe opportuno cambiare in corsa qualche ministro “politico”, per alzare la qualità dell’azione di governo: chiamato nei prossimi mesi / settimane ad affrontare sfide immani. Un passo indietro spontaneo, nello spirito di: “Ubi maior, minor cessat” sarebbe ideale.

Corollario N.2 – Le “alte competenze” nei governi sono preziose sempre. E dunque: appena possibile, eliminiamo il conflitto di interessi dei membri di assemblee elettive che nominano se stessi nei ruoli esecutivi. Torniamo a Montesquieu e ai Girondini: separiamo i controllati (governo, assessori) dai controllori (Parlamento, consigli regionali); immettiamo (in Costituzione) il principio della competenza specifica dei Ministri, con il controllo del Capo dello Stato. Dobbiamo uscire da questa crisi con idee nuove sulle quali ricostruire.

In bocca al lupo, gente! E ricordatevi: la vita è bella.

P.S. Aggiungo, a mo’ di vaccino, un breviario di luoghi comuni della retorica nazional-popolare (non ci cascate).

  • “Siamo i primi i Europa ad adottare provvedimenti drastici!” Sì, perché siamo i primi colpiti.
  • Lo straordinario impegno del personale sanitario. Reso necessario dall’impreparazione politica.
  • Siamo in un territorio inesplorato, dobbiamo improvvisare tutto!” Non è così. Bisognava guardare la Cina, poi la Corea, ascoltare l’OMS, seguirne i protocolli, prepararsi. E gli effetti economici delle pandemie, sono molto studiati (ad es. qui, qui, e qui).
  • Il succedersi confuso dei decreti, (la “gradualità”) delle misure governative sarebbe voluta, “per dare a tutti la possibilità di adattarsi, di capire” ha detto Conte il 12/3. Come dire: abbiamo ritardato l’opera di prevenzione per evitare l’impopolarità”.
  • Noi facciamo quel che la Scienza ci suggerisce”. Ammesso e non concesso, la politica ribadisce pro domo sua che non c’è bisogno di Ministri competenti, già si avvalgono di esperti. La verità è un Ministro non all’altezza dei suoi consiglieri prenderà decisioni di modesta qualità.

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